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La guerra dei calzini rossi
Roberto Mantovani, alias Red Sox, è un tassista di Bologna noto per segnalare i suoi colleghi che non accettano a tutti i costi il pagamento col pos. Questo argomento tiene banco in Italia da molto tempo, in città dove il fenomeno è davvero diffuso come Milano e Roma ma a quanto pare anche altre città non ne sono completamente esenti, se n’è occupata ampiamente anche Selvaggia Lucarelli. Dopo le varie denunce, la cooperativa del taxi di Bologna ha deciso di espellere Mantovani perchè danneggia l’immgine: beh, con sta mossa si son dati la zappa sui piedi, secondo me. L’esercizio dei taxi deve dare la possibilità ai clienti di scegliere se pagare con il pos o coi contanti ma immagino che le banconote non siano soggette a tasse, commissioni e altro. E meno male che quella dei tassisti non era una casta, dicevano. Mi spiace solo per quegli esercenti che svolgono regolarmente il loro servizio, facendo scegliere ai clinti come pagare e senza fare minacce a destra e a manca. Magari la vicenda di Red Sox potrebbe essere il punto di partenza per una vera e propria rivoluzione ma immagino che dobbiamo aspettare prima che cambi il governo.
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L’isola di chi non sa stare al mondo
Ieri un mio amico ha portato alla mia attenzione la lite sui social che si sta consumando tra Vladimir Luxuria e Francesco Benigno, rispettivamente conduttrice e concorrente dell’attuale edizione de “L’isola dei famosi”. Ovviamente l’argomento è lo stato di transizione di Luxuria da parte di Benigno, che deve la sua breve fama a un meraviglioso film dal titolo “Mery per sempre” proprio con una protagonista transessuale. Non conosco la situazione economica di Benigno, immagino non sia rosea per aver dovuto partecipare a sta roba, né so cosa sappia sull’argomento ma credo che l’ignoranza non sia più una giustificazione per legittimare certe affermazioni o comunque modi di agire e dire. Benigno forse dovrebbe capire che il mondo è andato avanti e che c’è posto per tutti, forse un po’ meno per chi come lui vuole farsi spazio quando la tana dove è rimasto inosservato per tutti questi anni è il posto più adatto a uno del suo livello.
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Lighter
Sono sempre più convinto che il circuito dance in questo 2024 darà molte soddisfazioni, come mi testimonia il singolo “Lighter” del duo svedese dei Galantis. Qui i due produttori si avvalgono della collaborazione del dj e produttore David Guetta e della band dei 5 Seconds to Summer, infatti la canzone risulta scritta da tutti loro. Non è la prima volta che i Galantis e Guetta collaborano, tre anni fa assieme alle Little Mix produssero la hit “Heartbreak anthem” e quindi si spera di bissare quel successo. “Lighter” risulta molto orecchiabile e radiofonica, si presta bene per diventare una hit ma, nonostante sia stata pubblicata a inizio Marzo 2024, stenta un po’ a decollare. Al momento ha raggiunto la posizione #1 solo in Svezia. dove i Galantis sono di casa, vediamo come procede e se diventerà una hit che in Italia ci porteremo per tutta l’estate che sta per arrivare. A me è piaciuta molto, spero abbia il successo che merita.
Voto alla canzone: 7,5
Pubblicato in Musica
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Figuracce rosse
Continuano le figure di merda del generale Roberto Vannacci, che non perde occasione per ricordarci quanto sia mentalmente limitato. Secondo il neocandidato della Lega alle elezioni europee le persone coi capelli rossi non sarebbero normali, frase pronunciata durante la trasmissione “Quarto potere” perchè statisticamente gli italiani rossi di capelli sono molti di meno. Evidentemente il generale durante le lezioni di biologia alle superiori dormiva o faceva altro, sempre ammesso che sappia leggere. Si è fatto sentire subito il ciclista Alessandro De Marchi, maglia rosa al Giro d’Italia nel 2021 e rosso di capelli che sui social ironizza sulle affermazioni di quel coso lì. I tratti somatici degli italiani in realtà sono abbastanza vari: capelli biondi. capelli scuri, occhi verdi, blu o castani e anche capelli rossi, che sì sono statisticamente di meno per una componente genetica ma rientrano nella normalità più ordinaria in assoluto. S evolete votare alle prossime europee un cretino del genere, siete liberissimi di farlo, sappiate però che siete tutto tranne che normali e non sto parlando del colore dei vostri capelli.
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Il regime che non c’è
Non avevo ancora parlato del caso Bortone e Scurati perché stavo aspettando ulteriori sviluppi, che non sono tardati ad arrivare. Riassunto delle puntate precedenti. Il monologo dello scrittore e giornalista Scurati alla trasmisisone “Che sarà” della Bortone su Rai 3 è stato annullato, la Bortone spiega sui social che tale annullamento è stato voluto dai vertici RAI, questi ultimi nella figura dell’amministratore delegato Roberto Sergio affermano che è stato Scurati a non voler andare più. Fatto sta che adesso la Bortone rischia grosso per danno di immagine verso l’azienda e la parola dell’uno è contro quella dell’altro quindi non si capisce una beata mazza. Una cosa però forse si capisce: da quando son cambiati i vertici accadono sempre più queste cose nella tv di Stato ma tutti ci tengono a dire che non siamo assolutamente in regime: certo, e io sono eterosessuale e anoressico.
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2 commenti
Baby Reindeer
Londra 2015. Donny (Richard Gadd) è un barista in un pub e aspirante comico. Un giorno nel pub entra Martha (Jessica Gunning) e vedendola in difficoltà Donny le offre del the. Da allora Martha comincia ad avere una vera ossessione per Donny, pedinandolo, controllandolo e arrivando a minacciare le persone a lui care.
“Baby Reindeer” è una miniserie britannica del 2024 ideata, sceneggiata e interpretata da Richard Gadd. Si basa sullo spettacolo di Gadd ispirato a fatti che realmente gli sono accaduti e che lo hanno segnato profondamente. “Baby Reindeer” si presenta come una miniserie tragicomica, con elementi che fanno riflettere mischiati ad altri che fanno sorridere. In realtà la miniserie è molto più di questo: è un vero thriller psicologico, un viaggio nella mente umana a più livelli. Se da un lato la personalità disturbata della stalker Martha, interpretata dalla bravissima Jessica Gunning, è chiara fin da subito, dall’altro è la complessa personalità di Donny ad essere oggetto di interesse, compreso il suo ingarbugliato orientamento sessuale. “Baby Reindeer” affronta quindi argomenti come la depressione, il rapporto tra genitori e figli, fino a sfociare nella violenza sessuale: quindi non è proprio quello che ti aspetteresti da un comico e non oso immaginare con quale stato d’animo Richard Gadd abbia raccontato tutto ciò nel suo show.
Richard Gadd è il protagonista indiscusso e il suo malessere è ben visibile, anche se come attore non mi ha convinto molto, al contrario di Jessica Gunning che ha reso Martha davvero credibile e inspiegabilmente affascinante. Il resto del cast per me è completamente sconosciuto, anche se mi ha colpito l’interpretazione di Nava Mau nel ruolo di Teri. Non ho informazioni a livello tecnico come trucco, costumi e colonna sonora ma devo dire che la fotografia in alcune scene ha giocato un ruolo fondamentale.
“Baby Reindeer” è composta da 7 puntate, che sono state caricate sulla piattaforma Netflix l’11 Aprile del 2024 riscuotendo un ottimo successo di critica e pubblico. Anche Stephen King ha elogiato la miniserie, paragonandola al suo “Misery non deve morire” e pare che la vera Martha voglia fargli causa, non ho capito per quale motivo ma a questo punto non mi stupirei affatto. Ben scritta, ben interpretata, ben diretta, forse non proprio facile da vedere e metabolizzare ma ne vale la pena.
Voto al telefilm: 9
Pubblicato in TV e dintorni
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Colpevoli fino a prova contraria
La notizia del giorno è l’arresto per corruzione ai domiciliari del governatore della Liguria Toti. Subito si è fatto sentire Felpaman, commentando con l’arguzia che lo contraddistingue da sempre. Infatti ha dichiarato “Anche io sono sotto processo e rischio la galera per aver impedito gli sbarchi”. Veramente io ti metterei in galera solo per il fatto di respirare il mio stesso ossigeno ma attendo comunque fiducioso il giorno il cui la giustizia calerà la sua mannaia in maniera inesorabile.
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Bernard Hill
Ieri sera ho letto della scomparsa a 79 anni dell’attore Bernard Hill. Fors eil nome non vi dirà molto perché lo ricorderete sicuramente nei panni di Re Theoden nel secondo e terzo film dela trilogia de “Il signore degli anelli”: ruolo reso meravigliosamente e per il quale avrebbe meritato per me di essere candidato a vari premi. Ma lo ricorderete anche con l’uniforme del capitano nel film “Titanic”, forse il ruolo con cui ha catturato l’attenzione dle pubblico. Ma Bernard Hill ha recitato in molti film: “Ghandi”, “Il Bounty”, “Spiriti nelle tenebre”, “Sogno di una notte di mezza estate”, “Gothika” ed era tra i doppiatori originali del film “ParaNorman”. Da qualche anno non era più sul grande schermo e non è mai stato un attore perseguitato dai paparazzi. Un interprete davvero bravo e raffinato, un vero signore sia nella vita che in celluloide. Lunga vita al re!!!
Pubblicato in Cinema
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Vulgar
Ok, penso sia arrivato il momento din una nota molto dolente per me: parlare di “Vulgar”, la canzone di Sam Smith in duetto con Madonna. Scritta dai due assieme a Ryan Tedder dei One Republic e altri autori assortiti, la collaborazione tra Madonna e Smith comincia alla cerimonia dei Grammy, in cui la cantante ha presentato il collega assieme a Kim Petras e da lì l’idea di un brano assieme. Da quel che ne son, pare sia stata scritta in fretta e in furia e il risultato si sente: “Vulgar” è pura cacofonia, un pezzo lontano anni luce sia dall’intera discografia anche recente di Madonna che dei meravigliosi pezzi con cui Sam Smith si è fatto conoscere all’inizio per poi cadere in un circolo vizioso, in cui la cosa più importante non è la musica, non è la scrittura bensì i pronomi coi quali bisogna rivolgersi a lui. Pubblicata come singolo a Febbraio 2023, “Vulgar” è andata abbastanza male in quasi tutti i Paesi dove è stata pubblicata, l’Italia non è pervenuta in quanto per fortuna è passata per pochissimi giorni in radio per poi sparire sia dalla rotazione che dai ricordi di chi come me ha avuto la sfortuna di ascoltarla. Per me Madonna dovrbebe scegliere meglio le collaborazioni e poco importa se si tratti di artisti vincitori di Grammy: è quello che trasmette che definisce un vero artista, non di certo i suoi trofei. PEr me una delle cose più brutte, manco una canzone, che io abbia mai ascoltato e che mi fa rimpiangere quel ragazzo, che circa 10 anni fa aveva incantato il mondo con la profondità dei suoi testi, e che mi fa dispiacere per la mia Madonna, perchè non meritava affatto tutto ciò. E meno male che non abbiano mai fatto un video!
Voto alla canzone: 0
Pubblicato in Madomania
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